Se vi piacciono le novità e amate i tatuaggi e i piercing, potete provare i microdermal piercing. Stanno conquistando migliaia di persone anche in Italia.
I microdermal piercing sono un’innovazione rispetto ai piercing tradizionali, perché vengono posizionati sotto la pelle. Possono essere inseriti anche in alcune zone particolari come zigomi, dita e polsi.
Se volete scoprire cosa sono i microdermal piercing, come si applicano e se vi sono controindicazioni, continuate a leggere questo articolo.
Cosa tratteremo
Microdermal piercing: cosa sono
Per applicare sul corpo anelli, perline e tanti altri tipi di gioielli, invece di utilizzare i tradizionali piercing si può scegliere di innestare un microdermal piercing.
Con questa tecnica rivoluzionaria, i piercing vengono posizionati sotto il derma. Di conseguenza la base della perlina o dell’anello sarà invisibile e si vedrà esclusivamente la parte superiore. Con i microdermal piercing si ottiene un effetto decorativo più elegante e stiloso e soprattutto si possono inserire in qualsiasi parte del corpo.
Rispetto ai piercing tradizionali, i microdermal sono la scelta ideale se si vogliono abbellire le dita, i polsi, gli zigomi e il seno, delle zone del corpo molto sensibili e delicate.
Come si applicano i microdermal piercing
Per inserire i microdermal piercing si utilizza una tecnica speciale, molto più delicata rispetto a quella usata per l’installazione dei piercing classici.
Prima di procedere all’innesto del piercing sotto il derma è necessario pulire e disinfettare la zona dove sarà inserita la placca del gioiello. Per bucare con delicatezza lo strato superiore del derma si impiega il punch dermal. Si tratta di un piccolo ago dalla punta circolare, provvisto di impugnatura ergonomica. Completato il foro d’ingresso sul derma, si solleva lentamente un lembo di pelle e si inserisce la base del piercing, dove sarà avvitato in seguito il gioiello.
La procedura per l’inserimento della placca del piercing dura pochissimi minuti e si può avvertire un temporaneo bruciore o un rossore in prossimità del foro. Questa procedura è molto meno dolorosa rispetto all’inserimento del piercing tradizionale, ma dipende sempre dalla percezione di ogni soggetto.
Se si decide di inserire un microdermal piercing è sempre consigliabile affidarsi a esperti tatuatori, che operano nel pieno rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza.
Rigetto del microdermal piercing
Nonostante l’installazione del microdermal piercing non comporti evidenti controindicazioni, in alcuni casi può capitare che la pelle rigetti la placca e che sia necessario rimuoverlo.
Se la pelle è troppo delicata o sensibile o non si è disinfettata la zona nelle prime settimane, il derma può sollevarsi e provocare irritazioni ed eritemi. Inoltre, con il passare dei gironi può capitare che la placca in titanio fuoriesca dal derma.
Nel caso in cui si verifichi un rigetto del microdermal piercing, è opportuno rivolgersi al proprio tatuatore. Questi lo rimuoverà in pochi minuti e vi consiglierà quali prodotti utilizzare per favorire la cicatrizzazione della pelle.
Come prendersi cura del microdermal piercing
Per evitare rigetti o infiammazioni del derma è importante prendersi cura della propria pelle dopo l’applicazione del microdermal piercing.
Durante le prime settimane è opportuno evitare di cambiare il gioiello e disinfettare con soluzione salina la zona interessata. Per ridurre il rischio di infezioni e al contempo accelerare il processo di cicatrizzazione è opportuno disinfettare ogni giorno la pelle e applicare un cerotto o una garza sterile.
È sempre opportuno evitare di toccare il piercing con le mani ed evitare di usare saponi o creme a base di alcol.