La Pitaya, meglio conosciuta con il nome di Dragon Fruit, è un frutto tropicale dalle molteplici proprietà. La sua coltivazione è concentrata per la maggior parte in Asia nonostante sia originario del Sudamerica.
Appartenente al genere Hylocereus e alla famiglia delle Cactaceae (a cui appartiene anche il Fico d’India), tale pianta può produrre frutti fino a sei volte durante l’anno.
L’interno del Dragon Fruit è composto da una dolce e delicata polpa, bianca o rossa, costellata da tanti piccoli semi neri. Il rivestimento esterno può essere invece di colore giallo o rosso.
La variante più diffusa e conosciuta è la Pitaya vietnamita rossa.
Cosa tratteremo
Proprietà e benefici del Dragon Fruit
Nonostante in Italia sia ancora poco conosciuto, è bene sapere che il Dragon Fruit è un frutto esotico dalle innumerevoli proprietà.
Di seguito alcuni dei suoi benefici:
- contiene un’alta quantità di fibre e sali minerali, quali calcio e fosforo;
- promuove la salute del microbiota intestinale essendo buona fonte di probiotici infatti, aiuta a mantenere attiva la flora batterica nell’intestino;
- è ricco di micronutrienti e antiossidanti, come il ferro, la Vitamina C, la Vitamina E e il magnesio;
- aiuta a contrastare malattie croniche quali il diabete, malattie cardiovascolari e tumori;
- contribuisce al rafforzamento del sistema immunitario;
- ha qualità cicatrizzanti e antibatteriche;
- i semini neri caratteristici della polpa possiedono capacità lassative grazie alla percentuale di olio ricco di limpidi al loro interno;
- combatte l’anemia.
Stando a quanto appena detto, introdurre nella propria dieta il consumo della Pitaya può favorire la nostra salute fisica. Bisogna però prestare attenzione a non eccedere nella quantità poiché il Dragon Fruit è un frutto molto calorico.
Come si mangia il Dragon Fruit?
La Pitaya si presta a essere consumato in diversi modi. Simile ad un fico d’India senza spine, può essere facilmente tagliato a metà e con l’utilizzo di un cucchiaino si può gustare la sua polpa fresca.
Un’alternativa è quella di tagliare la polpa a cubetti e crearne una macedonia.
Il Dragon Fruit può essere utilizzato per creare yogurt, frullati, gelati, marmellate o addirittura cocktail. Il gusto delicato e dolce di tale frutto è l’ideale per realizzare dolci quali sorbetti o torte fredde come la cheesecake.
I fiori della pianta inoltre, se colti prima della loro apertura, possono essere utilizzati per fare una tisana.
Miti e leggende dietro al Dragon Fruit
La Pitaya è meglio conosciuta come Dragon Fruit, ma come mai tale nome?
C’è chi sostiene che questo nome bizzarro sia dovuto alla forma del frutto. L’involucro rosso (la varietà più diffusa) adornato da quelli che possono essere paragonati a finti denti di colore verde, ricorderebbe proprio una palla di fuoco.
Molto curiosa ed interessante anche leggenda cinese. In Cina la Pitaya non è considerato un vero e proprio frutto, ma un uovo di drago formato da fuoco solidificato. Gli antichi cinesi narrano che fu proprio il respiro infuocato di un drago a creare il Dragon Fruit.
Un’altra storia ancora invece dice che in passato, quando i soldati sconfiggevano gli avversari in battaglia, raccoglievano tali frutti e li portavano in dono all’imperatore come simbolo di vittoria.
Quando i soldati mangiavano la Pitaya divenivano più forti e valorosi, a riprova delle qualità del frutto.
Che si tratti solo di leggende o di verità, poco cambia sul fatto che il Frutto del Drago, o Pitaya, sia fonte di diversi benefici.