I ritmi frenetici della vita moderna rendono sempre più assiduo il consumo di cibi poco salutari, con conseguente innalzamento del colesterolo cattivo (LDL).
Il colesterolo è responsabile dell’insorgenza di diverse patologie, ed è quindi imperativo tenerlo sotto controllo.
Il riso rosso fermentato è un rimedio popolare per abbassare il colesterolo, ma occorre assumerlo secondo un dosaggiogiornaliero preciso, per evitare che i benefici di questo prodotto naturale si trasformino in potenziali rischi per la salute.
Vediamo insieme quali sono le sue straordinarie proprietà e come consumarlo nel modo più corretto.
Cosa tratteremo
Cos’è il riso rosso fermentato e perché abbassa il colesterolo?
Il riso rosso fermentato è un rimedio tipico della tradizione cinese per trattare disturbi gastro-intestinali e vascolari, che si ottiene lasciando per nove giorni il riso cotto a vapore a contatto con funghi del genere Monascus purpureus.
Attraverso il processo di fermentazione il riso assume il caratteristico colore rosso da cui deriva il nome riso rosso fermentato.
In Occidente, normalmente, questo straordinario rimedio viene usato per abbassare il colesterolo. Durante la fermentazione infatti, vengono prodotte delle sostanze dette monacoline, che hanno un noto effetto ipocolesterolemizzante e regolatore sui trigliceridi.
In particolare la monacolina K ha una struttura del tutto simile alla lovastatina, un farmaco di sintesi usato per abbassare il colesterolo, e agisce inibendo l’enzima principale coinvolto della sua formazione.
Numerosi studi hanno confermato che l’azione del riso rosso fermentato è del tutto sovrapponibile a quella di un farmaco per quanto riguarda l’abbassamento del colesterolo, ma contiene anche numerose sostanze utili a contrastare il rischio cardiovascolare.
Dosaggio giornaliero e possibili effetti indesiderati
Tenendo conto dell’apporto di monacolina K presente nel prodotto, l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) raccomanda di non superare una dose giornaliera pari a 10 mg, che è il limite massimo fissato per non andare incontro a possibili effetti collaterali.
Qualora si consumi l’estratto secco, alcuni medici consigliano di non superare i 200 mg, che equivalgono a circa 3 mg di riso rosso fermentato.
Gli effetti avversi sono simili a quelli derivanti dall’uso delle statine, per tale motivo il riso rosso fermentato viene generalmente sconsigliato a chi ha un’intolleranza verso queste sostanze, ai soggetti sensibili (come le donne in gravidanza) e nei pazienti che assumono già farmaci contro le dislipidemie, per via di potenziali interazioni sfavorevoli.
I più frequenti effetti collaterali, sempre dipendenti dal dosaggio, sono vertigini, meteorismo e bruciore di stomaco.
La citrinina inoltre (micotossina prodotta dal fungo M. Purpureus), se assunta in grande quantità, può avere effetti tossici sui reni.
Cosa possiamo concludere?
Il riso rosso fermentato è uno dei prodotti naturali più usati per la riduzione del colesterolo LDL, ma è necessario impiegarlo con un giusto dosaggio.
I rischi delle statine di sintesi sono infatti ben noti, e pertanto anche questo integratore dovrebbe essere usato seguendo posologie ben precise e se possibile con la supervisione di un medico.
Per quel che riguarda i residui di citrinina, questi saranno più presenti nei prodotti sottoposti a pochi controlli sanitari, ad esempio quelli provenienti da paesi extraeuropei. Quindi è fortemente raccomandato acquistare integratori provenienti dall’Europa, che seguono un iter ben preciso prima di essere immessi sul mercato, e sono, generalmente, più sicuri.
É importante anche conoscere il proprio stato di salute e fare particolare attenzione all’interazione con medicine che assumiamo quotidianamente, perché in questo caso specifico, il confine fra farmaco e integratore è molto sfumato.